Associazione

Presentazione della
SCUOLA DI MEMORIA STORICA EUROPEA

 

Di fronte alla crisi multiforme in atto che attraversa tutto il continente europeo (particolarismi e nazionalismi, conflitti, crisi climatica, ambientale, economica, sanitaria) e al rischio reale che la memoria, come caratteristica umana precipua, sia sempre più evanescente a causa dell’affidamento massiccio alla tecnologia, la Scuola di memoria storica europea ritiene che sia urgente approfondire la storia del nostro passato, guidati da coloro che hanno profondamente vissuto l’utopia di un’Europa unita, per aprirsi contemporaneamente all’universale.

Oggi ci troviamo in una fase assolutamente nuova di ricostruzione dell’unità europea. Perché questo possa avvenire dobbiamo superare quanto prima il concetto di “nazione”. Noi siamo umani. Tutto il lavoro storico che vogliamo recuperare lo dobbiamo vedere in questa prospettiva: come far trionfare l’umano. Fino ad ora questa necessità è stata trascurata.

Il superamento del concetto di nazione richiede una rivisitazione della storia alla luce di una comprensione dell’essere umano in termini universali e di dono, dell’“essere per l’altro” per lasciare alle spalle l’esasperazione di una visione solo economicista e individualista.

La Scuola è convinta che la ricerca dell’unità dell’esperienza umana, pur nella infinita pluralità delle forme contingenti della sua espressione, sia oggi uno dei compiti fondamentali e primari della storiografia.

La Scuola di memoria storia europea ha le sue radici nelle attività dell’Ass. Scuola di memoria storica del Piceno. Siccome il cuore dell’“essere per l’altro” è al centro della possibilità di un’umanità diversa, la Scuola intende promuovere e quasi fissare dei luoghi di esercizio nella pratica della memoria storica e dell’essere per l’altro. È urgente il lavoro di ritessitura dello Spirito per poter fermare la “guerra”, ricominciando a guardarci negli occhi e nel riconoscerci fratelli, sorelle e figli. Infatti, nello Statuto della Scuola di memoria storica europea abbiamo individuato una regione dello Spirito, cui riconosciamo questo grande dono e al contempo questa grande responsabilità, che è il Centro-Italia, a partire dalla memoria monastica, in specie benedettina.

Recuperare la memoria storica vuol dire recuperare l’umano. Per la comprensione di questo aspetto rimandiamo alla lettura dello Statuto e del Documento programmatico scritto dal fondatore e attuale Presidente della Scuola, prof. Emilio Gabrielli.

LE FINALITÀ DELLA SCUOLA DI MEMORIA STORICA EUROPEA

Con riferimento al documento “Verso la Scuola di memoria storica” del prof. Emilio Gabrielli, che costituisce l’ispirazione etica della Scuola, si individuano le seguenti finalità dell’Associazione:

“fare memoria storica” come criterio imprescindibile di approccio a tutte le problematiche della vita personale e comunitaria, coinvolgendo tutte le discipline (interdisciplinarità) e facendo tesoro di importanti esperienze del passato (come ad esempio quelle scaturite dalla Regola benedettina) per darsi prospettive con cui elaborare orizzonti di futuro da percorrere;

promuovere eventi culturali e ricerche volte all’approfondimento della storia europea con particolare attenzione al rapporto tra la dimensione locale e quella europea e con una particolare focalizzazione sul Centro Italia, a partire dal Piceno, “un territorio che rappresenta come un serbatoio di energie spirituali e di memorie strutturali di convivenza di altissima risonanza”. A tale scopo e a pieno diritto verrà valorizzato e ulteriormente sviluppato il Centro Studi Farfense;

– promuovere eventi culturali per sviluppare uno spirito europeo di universalità e mondialità;

valorizzare la musica quale linguaggio privilegiato, capace di creare dialoghi, scambi e intrecci culturali;

– favorire lo scambio di esperienze e visioni culturali all’interno dell’Europa;

collaborare con enti, scuole e associazioni locali e internazionali al fine di promuovere e approfondire la storia e la memoria comune europea e in generale l’importanza della memoria storica.

c’è la necessità assoluta se vogliamo salvare la pace, se vogliamo vivere con un significato positivo: che è quella di far rinascere l’umano dentro una cultura solo economica/finanziaria/capitalistica. Anche per i rapporti tra est e ovest europeo. Perché non di solo pane vive l’uomo, e anche non di sola tecnica…

da Emilio Gabrielli, La Terra è del futuro, Gabrielli editori

Lo svolgimento di questo programma ha inizio con una serie di convegni sulla ricostruzione della memoria, che ha bisogno dell’apporto di tutti! La memoria è soprattutto azione di guarigione, perché sana l’integrità umana. La guerra è sintomo estremo del pessimismo e del nichilismo sparsa a piene mani in questi ultimi decenni.

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