Storia della Scuola

Dalla “Scuola di memoria storica del Piceno” alla “Scuola di memoria storica europea”

Nei primi anni Ottanta del secolo Ventesimo nell’ambito della casa editrice Il Segno dei Gabrielli editori si rifletteva molto sull’esigenza che ci fosse ovunque, e in special modo nel Piceno, un elevato livello di servizi storiografici per un equilibrato sviluppo popolare e, soprattutto, ci fosse una cura nel formarsi e formare primariamente una sedimentata coscienza di memoria storica.

Con l’adesione convinta e la collaborazione, tra gli altri, di Guerriero Carosi e di Pacifico Saldari e la collaborazione fattiva, anche economica, dei Gabrielli editori si arrivò alla costituzione della Associazione SCUOLA DI MEMORIA STORICA DEL PICENO (20/9/1986) dove, per evitare ogni fossilizzazione dei dialoghi e dei contenuti, l’accento si riponeva nella prima parte, cioè, in Scuola di memoria storica. 

Si voleva che la Memoria storica diventasse patrimonio imprescindibile nella determinazione di ogni decisione a livello sia personale che comunitario.

Fin dalla costituzione dell’associazione il cuore culturale e la guida sicura del progetto furono indirizzati e sostenuti, in generosa gratuità, del prof. Vito Fumagalli, titolare di cattedra di Storia del paesaggio nel Medioevo presso l’università di Bologna. Sua preziosa spalla nella formazione dei giovani fu il prof. Rolando Dondarini cultore degli Statuti.

Dal 18 ottobre 1986 fu eletto presidente dell’associazione Emilio Gabrielli, rimanendo giuridicamente tale fino ad oggi.

A Santa Vittoria in Matenano (AP), dietro sollecitazione dell’allora Sindaco Francesco Mancini, la Scuola di Memoria Storica del Piceno fondò il CENTRO STUDI FARFENSE, di cui fu Presidente il Prof. Vito Fumagalli, dedicato alla storia dell’Abbazia imperiale di Santa Maria di Farfa trasmigrata per un periodo a Santa Vittoria in Matenano in occasione dell’invasione saracena. Si trattò di un Centro studi avviato e condotto con estrema cura, tramite il quale si organizzarono con cadenza annuale degli appuntamenti di ricerca e approfondimento storico, ai quali la stessa denominazione di Abbazia di Santa Maria di Farfa come Abbazia imperiale dava una connotazione europea. Il Centro studi farfense divenne il fulcro di ogni attività della Scuola di Memoria Storica del Piceno.

Alcune evenienze, a partire dal 1996, come la morte prematura del prof. Vito Fumagalli e la chiamata al servizio di Sindaco del Comune di San Pietro in Cariano (VR) di Emilio Gabrielli, hanno creato una lunga pausa nell’attività della “Scuola di Memoria Storica del Piceno”, tanto da far riflettere sull’opportunità di una rifondazione di quella esperienza. Già nel verbale della riunione del Comitato direttivo della Scuola di memoria storica del Piceno del 3 Aprile del 1994 figurano tutte le premesse giuridiche del nuovo Statuto di rifondazione dell’associazione “Scuola di Memoria Storica” in senso più universalistico.

Vista la ricchezza dell’esperienza pluriennale della Scuola di Memoria Storica del Piceno ed in seguito ai cambiamenti culturali in atto nella nostra società che hanno spesso equivocato sulla giusta esigenza di ricerca delle proprie radici personali e comunitarie riducendo la storiografia locale a operazione vuotamente campanilistica, slegata dai fenomeni più ampi ed universali, si è sentito il dovere di non disperdere il patrimonio culturale della suddetta associazione, di assumerne in toto il cammino percorso – compreso a pieno titolo il Centro Studi Farfense – e le finalità delineate fin dalla fondazione (vedi Statuto del 20/9/1986) e di espanderne gli orizzonti. Pertanto, i soci della Scuola di memoria storica del Piceno, consapevoli che suddetta Scuola cresce se vengono ampliati i suoi orizzonti, hanno deciso di rivedere gli obiettivi e i metodi della Scuola e conseguentemente hanno modificato le sue norme statutarie e l’hanno rifondata con il titolo “Scuola di memoria storica europea”.